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A partire dal mese di febbraio 2016, la Beinasco Servizi si sta occupando, tra le altre cose, delle attività di potatura di alcune alberate site nel territorio comunale.

Poiché sono giunte molteplici segnalazioni e richieste di chiarimento in merito alle modalità operative e alle tempistiche di potatura, vorremmo cercare di fornire qualche indicazione di massima al fine di fare più chiarezza possibile in merito, specificando che, tali operazioni si stanno svolgendo sulla base di precise indicazioni e linea guida fornite da tecnici agronomi specializzati.

Premettiamo che, a detta degli esperti del campo, non sempre le potature sono necessarie: credendo di far bene, spesso si compie un’azione inutile e dannosa, oltre che costosa. Le potature infatti non fanno bene agli alberi e vanno pertanto ridotte più possibile (al massimo si può rimuovere da 1/4 a 1/3 delle chiome).

È opinione comune ma errata, che le potature giovino agli alberi per “ringiovanirli” ovvero per spingerli a produrre dei nuovi rami; errato anche credere che le potature servano ad evitare che le piante producano rami troppo grandi che possono cadere producendo danni.

Inoltre, le potature eccessive con il taglio di tutti i rami secondari, interferiscono con lo sviluppo vegetativo della pianta, impedendo nella primavera e per buona parte dell’estate successiva alla potatura, di produrre una massa fogliare sufficiente alla funzione clorofilliana. Ciò comporta una debilitazione delle piante che non possono utilizzare direttamente l’energia solare, ma devono servirsi delle riserve alimentari immagazzinate.

La potatura eccessiva comporta due serie di conseguenze negative:

  • Il peggioramento dello stato fitosanitario, a causa di possibili infezioni e attacchi parassitari, anche perché gli alberi debilitati sono più facilmente preda di patogeni e di marciumi radicali;
  • in caso di ripetute potature drastiche su alberi adulti, può verificarsi crescita stentata, microfillia (foglie piccole), colorazione autunnale anticipata delle foglie, anomala e abbondante produzione di semi, disseccamenti apicali e di intere branche, ritardi nella maturazione del legno.

Si usa ancora di frequente, soprattutto nei viali, la molto criticabile pratica della “capitozzatura” che consiste nel tagliare i tronchi di netto sotto la chioma o nell’asportare gran parte della chioma lasciando solo branche principali mozzate: questa pratica deleteria per la fisiologia della pianta toglie tutti i rami principali e secondari e la pianta deve fare un enorme sforzo per sostituirli con tutti i pericoli di cui si è detto prima.

Le potature devono essere finalizzate ai seguenti obiettivi:

  • favorire la longevità della pianta;
  • risolvere problemi di stabilità, verticalità ed ingombro;
  • mantenere il più possibile il portamento scelto;
  • rimuovere focolai d’infezione.

Quando serve potare

Le potature sono utili nei seguenti casi.

  • Per eliminare i rami pericolanti, deboli, secchi o colpiti da malattie onde evitare (soprattutto su alberate vetuste), che producano danni nella loro caduta; in questo casi ci si limita ad anticipare un processo naturale per cui le piante eliminano i rami secchi che si staccherebbero naturalmente vicino al colletto; queste potature dovrebbero essere selettive, mentre non sono accettabili pesanti potature preventive;
  • Ridurre l’occultamento di impianti semaforici e di illuminazione ed in genere i disagi causati dalla eccessiva vicinanza degli alberi alle abitazioni ed alle arterie di traffico urbano: una potatura non eccessiva e limitata all’asporto dei rami invadenti è tollerabile perché non crea grandi scompensi all’albero;
  • Per riequilibrare alberi sbilanciati o che oscillano molto in caso di vento forte con il rischio che schiantino; in questi casi si alleggerisce la chioma nel lato in cui l’albero pende o, se oscilla molto, lo si riduce in altezza;
  • Per rimediare ad eccessive densità d’impianto nei parchi e nei giardini.

Come si deve potare

  • Evitare le potature drastiche che lasciano monconi: occorre lasciare sempre rami secondari in modo che la pianta possa produrre subito le foglie all’inizio della stagione vegetativa;
  • I rami vanno tagliati non a raso, ma mantenendo il colletto con una potatura obliqua ed evitando di lasciare piccoli monconi;
  • In ambiente urbano occorre praticare prevalentemente una potatura di mantenimento o di rimonda: è un intervento di gestione ordinaria praticabile con turni di 5 – 7 anni durante la fase di maturità dell’albero ed è un’operazione rivolta essenzialmente all’eliminazione dei rami secchi;
  • La potatura di contenimento e riequilibratura si rende necessaria per vincoli imposti dalla eccessiva vicinanza a fabbricati o altri manufatti; essa può riguardare il contenimento laterale o verticale o entrambi, rispettando il più possibile il portamento naturale della pianta.

Per saperne di più è possibile consultare:

 

Alcune foto dei “lavori in corso” in viale Giovanni XXIII a Borgaretto:

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